La scelta biologica

La nostra scelta biologica è nata molto tempo fa dalla consapevolezza del ruolo che l’agricoltore riveste: l’agricoltore è il Custode di un territorio che usa ma non abusa, che modella e protegge, che pensa al futuro e ad una produttività duratura per sé e per i suoi figli nel rispetto dell’ambiente e della salute dei collaboratori e dei consumatori dei suoi prodotti.

La certificazione biologica (QCertificazioni) si può considerare un traguardo raggiunto ma ancora di più un punto di passaggio per andare “oltre” nella costante ricerca di una produttività sostenibile e il più possibile naturale.

Oltre il bio

Le conoscenze acquisite con la sperimentazione diretta in campo, grazie alla stretta collaborazione con la Stazione Sperimentale (SPEVIS), ci ha portato ben oltre il semplice “bio”

  • Non usare mai molecole di sintesi ne’ OGM (VITICOLTURA BIOLOGICA)
  • Rispettare la priorità del suolo e l’indivisibilità dei sistemi (VITICOLTURA BIODINAMICA)
  • Lavorare esclusivamente con le proprie uve cercando di esaltare la territorialità del vino (VITICOLTURA TERRITORIALE)
  • Sviluppare un sistema efficiente sotto tutti  i punti di vista (VITICOLTURA SOSTENIBILE)
  • Ridurre gli interventi allo stretto necessario, adottando quando possibile la filosofia del “non fare” (VITICOLTURA NATURALE)
  • Gestire la difesa dei patogeni secondo una visione territoriale, Panzano ne è il primo esempio (BIODISTRETTI)

Questi sono alcuni principi in cui crediamo e che seguiamo, sempre più consapevoli che il “come” è a volte più importante del “cosa”.

Qui si seguito riporto il “Manifesto di “Vignerons d’Europe 2009”  redatto a Montecatini e a cui ho personalmente contribuito. A circa dieci anni dalla sua stesura pongo ancora oggi questi principi come fondamento della mia filosofia produttiva .(Luca Orsini)

Manifesto di Vignerons dEurope 2009

Il vignaiolo si prende cura in prima persona della vigna, della cantina e della vendita.

Il vino del vignaiolo è vivo, dona piacere, è figlio del suo territorio e del suo pensieroEspressione autentica di una cultura.

Il vignaiolo considera il consumatore un co-produttore.

Il vignaiolo custodisce e modella il paesaggio nel rispetto della biodiversie della cultura del proprio territorio, che racconta e arricchisce.

Il vignaiolo come agricoltore si assume la responsabilità di preservare e migliorare la fertilità del suolo e l’equilibrio degli ecosistemi.

Il vignaiolo si impegna a rinunciare allutilizzo di molecole e organismi artificiali e di sintescon lobiettivo di tutelare il vivente.

Il vignaiolo governa il limite in tutti i suoi impegni ricercando lottimo, mai il massimo.

Il vignaiolo si assume la responsabilità della propria attività nel rispetto dellambiente, dellsalute del consumatore e dei destini della propria comunità e della terra.

Il vignaiolo si impegna a creare e alimentare relazioni con altri vignaioli, agricoltoriproduttori di cibo, cuochi, università e istituti di ricerca, educatori e cittadini nella propricomunità e nel mondo.

Il vignaiolo pratica la trasparenza: dice quello che fa e fa quello che dice.

I Vignerons d’Europe riuniti a Firenze chiedono alle autorità nazionali ed europee di noostacolare il loro lavoro con regolamenti adatti all’industria ma non alle loro particolarità.

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